Onorevoli Colleghi! - A circa sette anni dall'istituzione degli ordini regionali e a sei anni da quella dell'Ordine nazionale, i tecnologi alimentari non vedono ancora riconosciuta appieno la propria professionalità nelle pubbliche amministrazioni.
      Il ruolo del tecnologo alimentare risulta oggi strategico per la salvaguardia igienico-sanitaria delle produzioni agro-alimentari nonché per il miglioramento e per la tutela dei prodotti tipici italiani, nel quadro dell'innovazione tecnologica dell'industria di trasformazione, della ricerca e dello sviluppo, nonché nelle attività di controllo della qualità dei prodotti alimentari.
      Va evidenziato, inoltre, che la legge 18 gennaio 1994, n. 59, recante «Ordinamento della professione di tecnologo alimentare», all'articolo 2 attribuisce, tra l'altro, al tecnologo alimentare le seguenti competenze:

          a) funzioni di direzione, amministrazione e gestione di imprese che operano nei settori della produzione, trasformazione, conservazione e commercializzazione degli alimenti;

          b) studio, progettazione, direzione, sorveglianza e conduzione degli impianti e dei processi di lavorazione degli alimenti e dei prodotti biologici correlati;

          c) responsabilità di indagine e di valutazione delle analisi chimico-fisico-microbiologiche sui prodotti alimentari per il

 

Pag. 2

controllo della loro qualità e per la definizione degli standard e dei capitolati per la loro produzione;

          d) attività di ricerca e di sviluppo di processi e di prodotti nel campo alimentare;

          e) partecipazione alle attività di pianificazione alimentare, con riguardo alla valutazione delle risorse esistenti, alla loro utilizzazione e alle esigenze alimentari e nutrizionali dei consumatori nonché ad altre attività di pianificazione della produzione alimentare in ambito nazionale;

          f) collaborazione con altri professionisti per le attività che concernono la ristorazione collettiva in mense aziendali, mense pubbliche e mense ospedaliere;

          g) collaborazione con agenzie internazionali e comunitarie ai programmi di sviluppo agro-alimentare;

          h) funzioni peritali e arbitrali presso i tribunali.

      Una preparazione e una competenza di così ampio spettro permettono a questa figura professionale di affrontare tutti gli aspetti relativi alla filiera produttiva dell'alimento, da quando viene raccolto, o comunque generato, a quando viene consumato.
      Nel corso degli studi sostenuti dal laureato in scienze e tecnologie alimentari o in scienze delle preparazioni alimentari, vengono, tra l'altro, approfondite le tematiche riguardanti le seguenti aree disciplinari: matematica e fisica, chimica e biochimica degli alimenti, bromatologia, microbiologia e igiene applicata agli alimenti e alle produzioni industriali, tecnologia dei processi produttivi e di trasformazione, economia e marketing, zootecnica e anatomia animale, biologia vegetale e produzioni vegetali.
      Tale base culturale conferisce al tecnologo alimentare, nell'ambito della sua attività professionale, importanti competenze, tutte elencate nel citato articolo 2 della legge n. 59 del 1994 e precedentemente riportate.
      Il laureato in scienze e tecnologie alimentari, o in scienze delle preparazioni alimentari, grazie a questa molteplicità di conoscenze, diventa un punto di riferimento estremamente importante nella gestione e nello sviluppo del settore agro-alimentare ponendosi come obiettivo primario il raggiungimento della qualità e della sicurezza degli alimenti e delle produzioni alimentari.
      I laureati in queste discipline, nonostante l'alta specializzazione riferita al settore agro-alimentare, a causa di un vuoto legislativo si vedono privati del diritto di essere ammessi a tutti i concorsi statali, regionali e comunali per i quali è richiesta la laurea in biologia o in chimica o in medicina veterinaria. Unica eccezione è costituita dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che ha inserito nel bando di assunzione per direttore chimico la figura del tecnologo alimentare.
      Nonostante ciò, non sono pochi i bandi di concorso nei quali è richiesta una adeguata preparazione scientifica e tecnologica nel settore agro-alimentare, preparazione che il tecnologo alimentare possiede pienamente, se solo si considera l'organizzazione stessa dei corsi e gli esami previsti; eppure in tali bandi di concorso non è prevista la partecipazione di laureati in scienze delle preparazioni alimentari o in scienze e tecnologie alimentari.
      Per i motivi esposti, con la presente proposta di legge si stabilisce l'equiparazione delle lauree in scienze delle preparazioni alimentari e in scienze e tecnologie alimentari alle lauree in biologia e in chimica ai fini dell'ammissione ai pubblici concorsi e della partecipazione ai concorsi ordinari a cattedre in alcune classi di insegnamento. Si propone, inoltre, l'equipollenza di tali lauree alla laurea in medicina veterinaria ai fini dell'ammissione ai pubblici concorsi solo per quanto riguarda l'igiene e il controllo degli alimenti.

 

Pag. 3